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Report commissione partecipazione 23 febbraio 2015

Verbale in forma riassuntiva della riunione del gruppo sulla PARTECIPAZIONE.

Lunedì 23 febbraio presso la sede cittadina del P.D in v- Fiorani a Sesto S. Giovanni,alle h. 18.30 erano presenti: Lorena Croatto, Oscar Manfrin, Walter Losma, Giovanni Bianchi, Elisabetta Sanvito, Mariella Zanellato, Giulio Vanzati, Dario Rinco, Antonio Rina.

La coordinatrice ha esposto gli obiettivi del gruppo di lavoro, che consistono nel portare alla conferenza programmatica del p.d, un elaborato contenente un analisi delle forme di partecipazione tuttora esistenti sul territorio cittadino e insieme nuove proposte da sottoporre alla amministrazione.

Losma chiede se sono in vigore delle norme, che possano dare attuazione ad una effettiva partecipazione dei cittadini

Rinco spiega il lavoro che insieme ad altri stanno svolgendo presso la 1 commissione consiliare, per apportare le modifiche allo statuto comunale.

Manfrin rileva che a volte la nascita dei comitati è “ contro”qualcosa e non propositiva.

Vanzati rileva che se nascono spontaneamente i comitati significa che c’è un problema vissuto come tale per i cittadini.

Rinco sostiene che i cittadini forniscono anche proposte, ad esempio sul tema dell’inceneritore si chiedeva di pianificare una maggiore raccolta differenziata.

Sanvito dichiara di credere in linea di principio nella partecipazione ma rileva una scarsa volontà politica nell’attuarla. Descrive la sua esperienza nel consiglio circoscrizionale, che ha inteso come luogo deputato a fare sintesi tra le diverse istanze dei cittadini. Sintesi che poi doveva essere attuata dalla amministrazione. Nella pratica si è verificato che chi urlava di più veniva ascoltato.

Losma ritiene sia utile studiare le best practice che sono già state adottate negli altri comuni, per poterle importare nel nostro. Suggerisce anche una maggiore comunicazione tra gli amministratori e la città ; ad esempio un appuntamento via chat con cadenze regolari con gli assessori e il sindaco.

Croatto è d’accordo con questo metodo di lavoro, e chiede di iniziare una ricerca in tal senso.

Rinco osserva che l’esperienza fatta qualche anno fa dalla giunta intinerante nei quartieri, denominata “con-giunta” è stata molto positiva, ritiene che si dovrebbe ripetere annualmente.

Bianchi ironicamente osserva che il nostro gruppo rischia di essere “un’anonima alcolisti”, tuttavia rileva l’urgenza di interpretare la politica con modalità nuove.

Il tasso di astensionismo alle elezioni ha toccato livelli allarmanti.

Zanellato esprime dei dubbi sulla volontà dei partiti di condividere le scelte con i cittadini. Ricorda che a Cascina Gatti sul piano della Bergamella, inizialmente i residenti erano d’accordo sul primo progetto del 2008. Solo successivamente con le modifiche fatte unilateralmente, che hanno previsto enormi palazzoni è nata la protesta.

Rinco ricorda che in Francia nella costruzione della TAV non sono nate le contestazioni verificatesi in Italia, perchè l’avvio dei lavori è stato preceduto da un “public debat”

Dopo una approfondita discussione tutti sono d’accordo nel ritenere che, la miglior forma di democrazia è quella integrale, che coniuga   democrazia rappresentativa, partecipativa e diretta.

Nella prossima riunione oltre a portare un analisi sui progetti esistenti in citta, come consulte ed altro, valutereremo le esperienze partecipative in vigore in altre città.

Il verbale è chiuso alle 20.00.

Lorena Croatto

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Il cammino della partecipazione

Lineamenti del programma del gruppo di lavoro sulla partecipazione.

Alla fine degli anni  90 nella nostra città, furono   avviati alcuni progetti sperimentali che prevedevano la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali dell’amministrazione.

Uno di questi fu “IL PIANO DEI TEMPI E DEGLI ORARI”, promosso dall’assessorato alla cultura. Il percorso portò a  riqualificazioni urbane nel quartiere Torretta e Vittoria pianificate in concertazione con gli abitanti della zona

Un altro processo partecipato fu avviato da “Agenda 21”,che si proponeva attraverso  una consultazione con i vari attori locali, l’attivazione di   linee guida per una migliore qualità della vita.

Questa premessa mi  è utile per stabilire che non dobbiamo inventare nulla di nuovo,  semmai dobbiamo riprendere il percorso all’interno della sociètà che appare sempre più mutata,  disincantata, ma insieme più colta e informata.

L’ESPERIENZA NELLE ALTRE CITTA

Lo strumento più diffuso di democrazia diretta in Italia è rappresentato dal BILANCIO PARTECIPATO. Consiste in  un processo di discussione tra cittadini e ente comunale, finalizzato a definire le scelte finanziarie su alcuni ambiti di spesa. La quota da inserire nel bilancio è predefinita dall’amministrazione, le priorità di spesa sono decise insieme alla popolazione.

 Hanno attivato questo percorso, oltre a grandi citta,  comuni simili al nostro per numero di  abitanti, tra i quali  Legnano,  Monza,  Rho,  Cernusco sul Naviglio,  Paderno Dugnano,  Pieve Emanuele e altri ancora.

Alcune città cominciano ad organizzare piani regolatori con la partecipazione dei cittadini, Ancona, Grottamare, Trezzo sull’Adda.

QUALI SONO I VANTAGGI DELLE POLITICHE PARTECIPATIVE

Sicuramente un maggior sviluppo del senso di comunità e  del luogo di appartenenza,  elementi che si rivelano essenziali per innescare processi culturali orientati alla cura e al mantenimento dell’ambiente urbano.

Diminuzione dei conflitti e aumento del consenso verso le scelte politiche, che essendo condivise rispondono ai bisogni vissuti come prioritari

Le obiezioni che in genere vengono mosse alla democrazia diretta sono quelle che affermano che i cittadini non hanno la competenza per valutare.

In realtà questo argomento nella storia è sempre stato usato contro la democrazia in generale. Penso alle argomentazioni contro il voto delle donne o contro la popolazione nera in Sud Africa.

METODO DI LAVORO DEL NOSTRO GRUPPO

  • Analisi della situazione locale  sulle forme di partecipazioni esistenti dopo la soppressione legislativa dei Consigli Circoscrizionali.
  • Ricerca di esperienze di democrazia diretta in realtà simili alla nostra.
  • Coinvolgimento di cittadini/associazioni presenti in citta, a partire da coloro che collaborano con la   I Commissione consigliare per le modifiche statutarie.

 

Lorena Croatto

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